Sono perfetta così, perché so sbagliare.
E mi sono sentita una cattiva madre.
Ogni volta che ho desiderato qualcosa che "una madre non dovrebbe fare".
Quante volte mi sono sentita sbagliata per aver urlato: "non ce la faccio più sono stanca di sentirti piangere smettila", "cosa vuoi da me?".
Come se Alessio in quel momento capisse le mie parole e la mia preghiera.
E quante volte ho pianto, seduta sulla tazza gelida del nostro bagno con Alessio tra le braccia e il seno scoperto, facendo pipì. E quante volte gli ho stretto le mani pregandolo di crescere più in fretta e di riconsegnarmi ai miei giorni spensierati.
Dopo, mi sono sempre sentita una cattiva madre. E me ne sono pentita, e gli ho chiesto scusa per quelle volte che quella madre proprio non ci riesce ad essere quel che lui merita.
E poi mi sono sentita in colpa per aver lavorato tutto il giorno e aver dedicato a lui una piccola parte di quel quotidiano, per non avergli preparato il pranzo. Così la sera, quando lo riprendo tra le mie braccia lo annuso come fosse la prima volta e tra i miei pensieri chiedo ancora una volta perdono per non essere stata la madre che avrei dovuto essere.
Non dovremmo, non sono sbagliata. Non dovrei, non dovremmo sentirci in colpa per essere donne prima che madri. Per essere umani prima che madri. Per essere te stessa prima che madre.
Ogni giorno della mia vita metto al primo posto mio figlio, ma oggi anche io merito di ritrovare il mio posto nel mondo, con lui accanto senza sentirmi in colpa di voler essere la donna che ho sempre sognato di essere.
BIO: Marianna Arnone
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